Su Beppe Sala, sindaco amico delle automobili

Il sindaco Beppe Sala ha oggi annunciato che il Comune di Milano si impegnerà per la riduzione del parco auto di Milano del 20% entro 12 anni (ovvero alla scadenza dell’ultimatum dato dai climatologi alla terra per contenere gli effetti dei cambiamenti climatici).

L’obiettivo dichiarato è quindi di passare dalle 51 auto ogni 100 abitanti attuali a 40 auto ogni 100 abitanti per avvicinarsi con molta calma alle altre capitali europee.

è evidente che Sala non è nemico delle macchine

La cifra che sembra così roboante nella bocca del primo cittadino di Milano, è davvero poca roba se messa in relazione con altre città europee come Berlino (oggi 29 auto ogni 100 abitanti), Parigi o Amsterdam (25 auto ogni 100 abitanti), Londra (31 auto ogni 100 abitanti) o Monaco (35 auto ogni 100 abitanti).

E rende perfino divertente il commento che accompagna l’annuncio, quello con cui Sala dichiara che “il raggiungimento dell’obiettivo non avverrà attraverso divieti” e che “noi non siamo nemici delle macchine”.

La saturazione dello spazio pubblico

Come se ci fosse stato bisogno di dichiararlo, che la giunta Sala non è nemica delle macchine: dal proprio insediamento a oggi Sala ha lavorato con precisione millimetrica per evitare di togliere più posti auto del minimo necessario, tollerando ampiamente il parcheggio selvaggio in qualunque luogo della città e rifiutandosi categoricamente di realizzare piste ciclabili laddove queste eliminerebbero parcheggi in strada.

Basta fare due conti per capire che la visione che intende portare avanti Sala è quella dei grandi annunci seguiti dalla mancanza di azione: gli analisti da tutto il mondo stanno da tempo avvertendo che il parco auto nei paesi occidentali ha raggiunto un limite oltre il quale non potrà crescere ulteriormente, il tutto mentre le nuove generazioni mostrano una crescente disinteresse nei confronti delle automobili.

La copertina dell’ultimo numero di Bloomberg Businessweek.

La riduzione del 20% del parco auto a Milano entro il 2030 è un obiettivo che per essere raggiunto non ha bisogno di politiche di sostegno, ma solo di stare a guardare.

E questo sembra essere esattamente ciò che farà Sala sul tema: stare a guardare. Stare a guardare le 100.000 auto parcheggiate in divieto di sosta ogni giorno a Milano, le selve di motorini che crescono e si moltiplicano sui marciapiedi.

E quindi mentre città come Oslo, New York e Madrid portano avanti ambiziose pedonalizzazioni all’insegna della road diet, Milano continuerà imperterrita a portare avanti politiche novecentesche che mettono l’automobile al centro lasciando i cittadini (e ancor più i bambini) ai margini, ostaggi del Milanese imbruttito che parcheggia dove gli pare perché lui lavora, guadagna, paga, pretende.

Solo una domanda: si può essere amici dei propri cittadini e, allo stesso tempo, amici delle automobili?

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